sabato 28 giugno 2008

Rifiuti

Berlusconi, sulla cosiddetta emergenza rifiuti, sta sperimentando un nuovo modello di governo che prova ad impone le scelte con la forza, dentro un’emergenza e uno stato d’eccezione che sembrano divenire artificialmente permanenti, e che hanno giustificato anche l’approvazione di provvedimenti con gravi profili di incostituzionalità.
Dai primi giorni del Governo Berlusconi, abbiamo assistito alla produzione di un diritto della diseguaglianza, con norme penali che colpiscono il conflitto sociale, con la creazione di Tribunali speciali per chi dovrà gestire impunemente l’emergenza rifiuti, con la deroga ad elementari norme nazionali ed europee in materia ambientale.
Poi, strumentalizzando le paure diffuse, alimentando la paranoia securitaria il Governo ha deciso di voler utilizzare l’Esercito non solo per presidiare le discariche ma anche con compiti di sicurezza e ordine pubblico nelle città: non tanto un deterrente contro la criminalità quanto una minaccia contro il dissenso e l’ordinamento costituzionale.
Si tratta di un fatto senza precedenti, che ci deve seriamente preoccupare perchè mette in discussione la qualità stessa della democrazia nel nostro Paese. Di fronte a tutto questo l’opzione veltroniana del governo ombra, praticata fin qui dal PD, è una scelta sciagurata. Si deve provare invece, anche a partire dalle mobilitazioni antidiscarica, a costruire una opposizione politica e sociale.

Oltre a stare al fianco dei comitati e dei movimenti di lotta, il nostro Partito deve essere portatore di una proposta alternativa e usare tutti gli strumenti a sua disposizione per ottenere una svolta radicale, che segni anzitutto la fine della logica dell'emergenza e della gestione commissariale. Si tratta di rovesciare l'impostazione del piano regionale dei rifiuti, che tende ad affrontare il problema sul piano dello smaltimento, puntando sulla costruzione degli inceneritori.
Occorre affrontare il problema a monte, secondo la filosofia delle "4 R" - riduzione, raccolta differenziata, riciclo, riuso - e con l'obiettivo strategico rifiuti-zero.
È necessaria la costituzione di società pubbliche o cooperative in grado di trasformare i rifiuti, come plastica, carta, vetro, alluminio, in materie prime seconde; è necessaria la costruzione di nuovi impianti di compostaggio. In tal modo i rifiuti da problema diverrebbero risorsa e si avvierebbe la costruzione di una vera economia del riciclaggio e del riuso.
Siamo assolutamente contrari alla realizzazione di nuove discariche e continueremo a contribuire ai movimenti di lotta sorti sul territorio. Siamo ugualmente contrari alla costruzione di inceneritori - "piccoli" o grandi che siano. Questi producono sempre e comunque emissioni nocive e non risolvono affatto il problema delle discariche, visto che il 30% circa dei rifiuti introdotti si trasforma in ceneri (rifiuti speciali), da conferire in discariche controllate.

L’emergenza rifiuti rappresenta plasticamente un modello di sviluppo basato strutturalmente sulla crescita illimitata della produzione e del consumo di merci, un paradigma che è in aperta contraddizione con i limiti che l'ecosistema planetario pone ai processi produttivi e di consumo.